Scopriamo la storia della Comunità
degli ebrei di Roma, chiamati Benè Romì
Scopriamo
la storia della Comunità
degli ebrei di Roma, chiamati Benè Romì
Il rapporto tra l’Italia e gli ebrei italiani è stata nei secoli la misura del progresso civile dell’intero Paese e uno dei passaggi-chiave del Risorgimento.
In occasione dell’anniversario della Breccia di Porta Pia scopriamo la storia della Comunità degli ebrei di Roma, chiamati Benè Romì.
Il rapporto tra l’Italia e gli ebrei italiani è stata nei secoli la misura del progresso civile dell’intero Paese e uno dei passaggi-chiave del Risorgimento.
Benè Romì, in ebraico figli di Roma, è il termine con il quale si identificano gli appartenenti alla Comunità capitolina, che indica una tradizione liturgica (minhag).
Un rito con una specificità così particolare da essere considerato distinto dalle altre correnti principali e più note dell’Ebraismo – i sefarditi e gli ashkenaziti.
La proclamazione di Roma Capitale del Regno, la fine dello Stato pontificio e la Breccia di Porta Pia – della quale quest’anno si celebra il 152esimo anniversario – sono passaggi storici fondamentali per la nascita dello spirito identitario del popolo italiano, ma anche i primi eventi a unire i romani di ogni fede: nel 1870 termina l’era dei Ghetti e inizia l’equiparazione giuridica degli ebrei agli altri cittadini.
Con il Risorgimento si stabilisce più di una semplice alleanza tra gli ebrei e i patrioti laici e cristiani. Ma il ricongiungimento della Città Eterna all’Italia ha per la Comunità romana un significato e un valore ancora più profondo, che gli ebrei onorano con una partecipazione entusiasta alla vita civile della nuova Nazione dopo essersi battuti per l’emancipazione.
Oggi, che le vecchie e le nuove discriminazioni sono finalmente fuori dalla legge, conoscere la Storia può renderci cittadini più orgogliosi e consapevoli: il miglior riconoscimento a quel momento di altissima dignità e ai suoi generosi attori. Compresi quelli che ne avevano pagato il prezzo più alto: i “figli di Roma”.
La proclamazione di Roma capitale del Regno, la fine dello Stato pontificio e la Breccia di Porta Pia – della quale quest’anno si celebra il 152esimo anniversario – non sono solo passaggi storici fondamentali per la nascita dello spirito identitario del popolo italiano, ma sono i primi eventi che unirono i romani di ogni fede. Il 1870 equiparò giuridicamente gli ebrei agli altri cittadini e portò all’abbattimento dei cancelli del ghetto nel quale erano rinchiusi da secoli.
Con il Risorgimento già si era stabilita più di una semplice alleanza tra gli ebrei e i patrioti laici e cristiani. Ma il ricongiungimento della Città Eterna all’Italia ha per la comunità romana un significato e un valore ancora più profondo, che gli ebrei onorarono con una partecipazione entusiasta alla vita civile della nuova nazione dopo essersi già battuti per l’emancipazione.
Oggi, che le vecchie e le nuove discriminazioni sono finalmente fuori dalla legge, conoscere la storia può renderci cittadini più orgogliosi e consapevoli, ed è il miglior modo di onorare quel momento di altissima dignità riconoscendo un ruolo a tutti i suoi generosi attori. In particolare quelli che ne avevano pagato il prezzo più alto: i Benè Romì, i figli di Roma.
© Benè Romì 2022 | Tutti i diritti sono riservati.
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